Cantina Formiconi

  • Località Farinella, Affile 00021 (Roma) Lazio
  • Categoria: Azienda Vinicola
  • Sito: www.cantinaformiconi.it
  • Email: info@cantinaformiconi.com
  • Mobile: +39 347.09.34.54
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Formiconi, 60 anni di tradizione familiare
È il 2002 quando Livio, il maggiore dei tre fratelli Formiconi, convince il resto della famiglia ad intraprendere la sfida: proseguire ciò che da più di 60 anni papà Nazzareno fa con passione e maestria.
Il Cesanese di Affile, un sorprendente vino rosso che fino ad allora, nella piccola cantina, veniva prodotto solo per i familiari e per pochi fortunati amici.
Walter e Vito raccolgono la sfida e insieme danno vita all'azienda vitivinicola con l'obiettivo di creare un vino per intenditori e gli amanti del buon bere.
Gli elementi per creare un prodotto eccellente ci sono tutti: la brillante posizione dei vigneti nel territorio di Affile, culla del Cesanese, l’esclusiva coltivazione del vitigno autoctono, l'applicazione delle più moderne tecniche produttive dei terreni e la consulenza di un team di agronomi esperti, una cantina in cui la complessa tecnologia dei macchinari è affiancata dalla sapienza e dall’esperienza di più di 60 anni di tradizione familiare.

I Vini
Il "Cesanese di Affile" è ottenuto da un vitigno autoctono originario di questo piccolo territorio di montagna e conosciuto fin dai tempi della Roma Antica.
I coloni romani, sedotti dall'ottimo clima, si dedicarono ad un'intensa opera di disboscamento per fare spazio a splendidi vigneti (cesae: luoghi dagli alberi tagliati). Un vino che deliziò il palato di Papi e Imperatori e al quale furono riconosciute qualità medicamentose e addirittura soprannaturali; un prodotto della terra, che accompagnò il lento ritmo del lavoro nei campi, fornendo ispirazione a poeti e letterati. Fu oggetto di gelosa cura da parte del popolo di Affile, che negli Statuti Municipali stabilì "pene severissime a chiunque avesse avuto l'ardire di recare danno alle vigne".
Un vino la cui notorietà ha trovato eco lungo i secoli, fino a conquistare negli anni '30 del Novecento i luoghi della cultura enologica, ottenendo riconoscimenti e medaglie a Parigi, Bruxelles, Roma e Milano.
Segni tangibili di un legame antico, quasi eterno, testimoniato persino dallo stemma araldico del paese: un tralcio di vite dai grappoli neri con un aspide attorcigliato sul tronco.