Il termine Potazzine a Montalcino viene usato per indicare le cinciallegre, piccoli uccellini vivaci e colorati abitatori delle campagne toscane; è per questo che Potazzine diventa spesso un appellativo affettuoso con cui nonni e genitori si rivolgono alle loro bambine. Era la nonna materna infatti a chiamare Viola e Sofia, le figlie di Giuseppe e Gigliola Gorelli, proprietari dell’azienda e montalcinesi dalla nascita.
Il legame con le due Potazzine non è espresso soltanto dal nome, bensì lo si ritrova nell’intero percorso evolutivo della cantina, che vede il suo inizio nel 1993 con la nascita della primogenita Viola ed un ampliamento di due ettari, nel 1996, con l’arrivo di Sofia, fino al raggiungimento dei 5 ettari iscritti a Brunello che la Tenuta vanta oggi.
La Tenuta è costituita da cinque ettari di vigneti iscritti a Brunello, tre dei quali si trovano nei pressi della cantina, a 507 metri slm., con un eta’ media di 14 anni.
I restanti sono invece dislocati nella zona di Sant’Angelo in Colle, a circa 340 metri slm., impiantati nel 1996.
Il sistema di allevamento è a cordone speronato unilaterale, con densità di circa 6000 piante per ettaro.
Armonia, finezza e pulizia sono le parole chiave dei Vini de Le Potazzine, che possono contare sulla capacità di Giuseppe, enologo dell’azienda, di assemblare l’eleganza ed i profumi delle uve coltivate ad ovest, in località Le Prata, vicino alla cantina, con la struttura dei grappoli coltivati più a sud, nei pressi di Sant’Angelo in Colle.
L’obiettivo perseguito sin dalla prima vinificazione a Le Potazzine, e’ stato quello di produrre vino alla maniera più naturale possibile, ricercando equilibrio, eleganza ed una spiccata personalità.
Questo lo si ottiene con fermentazioni naturali, grazie ai soli lieviti indigeni, che unitamente alle lunghe macerazioni ed all’affinamento in botti di rovere di Slavonia di media grandezza, come da tradizione, sia per il Brunello che per il Rosso di Montalcino, creano i presupposti per la realizzazione di vini dal tannino suadente e mai volgare, con una tangibile e riconoscibile cifra stilistica volta alla finezza.
L’Azienda da sempre ha usato per l’invecchiamento dei propri vini, botti di rovere di slavonia della ditta Garbellotto, da 30 e 50 ettolitri.
Il Brunello usualmente affina in botte circa 40 mesi, la Riserva di Brunello, prodotta ad oggi nelle sole annate 2004, 2006, 2011 e 2015, riposa nel legno per circa 60 mesi, mentre il nostro Rosso di Montalcino, vi rimane per 12 mesi, anche se il disciplinare di produzione non prevede alcun tipo di invecchiamento.