Col Di Corte

  • Via San Pietro 19/a, Montecarotto 60036 (AN) Marche
  • Categoria: Azienda Agricola
  • Sito: www.coldicorte.it
  • Email: info@coldicorte.it
  • Facebook: www.facebook.com/Col-di-Corte-531485720222314
  • Telefono: +39 06 8077444
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«Se uno possiede un pezzettino di terra, egli è tutt’uno con la sua terra, ne è parte integrante. Se la terra che possiede può girarsela tutta e toccarla e causargli preoccupazioni se il tempo si mette al brutto e farlo felice quando arriva la pioggia, pure egli è tutt’uno con la sua terra e insomma si sente un signore per il fatto che quella terra è sua. E anche se l’annata non è buona, si sente un signore lo stesso. E’ così.» «Ma prendete ora,» proseguiva il mezzadro, «uno che abbia una proprietà che non vede neanche, o perché non riesce a trovare il tempo di andarla a vedere o perché non può andarci a risiedere, ecco che allora quell’uomo è schiavo della sua proprietà. Non può fare né pensare quello che vorrebbe. La proprietà è il vero padrone, è più forte dell’uomo. E lui si sente un poveraccio, non un signore. Solo i suoi possedimenti sono importanti mentre lui ne è solo lo schiavo. Non è vero anche questo?»

John Steinbeck, Furore


Le stagioni
Le stagioni dell’anno governano il mondo agricolo. Ne determinano le produzioni e la loro qualità. Così è anche per l’uva e quindi per il vino. Il differente evolvere delle stagioni nel corso di ogni anno regala alle uve caratteristiche irripetibili. Alla massima espressione di queste caratteristiche è rivolto il lavoro della nostra azienda, che vuole offrire vini ricchi di quelle sfumature che solo il rispetto delle diverse evoluzioni delle stagioni è in grado di regalare.

 

Cantina e non azienda. Vino e non prodotto.
Produciamo vino con l’intenzione di offrire un alimento (non un prodotto) che sia sano, piacevole e di buona bevibilità. Siamo convinti che l’artigianalità, in ogni tipo di lavoro, sia l’arma vincente oggi in un mondo dove il modello industriale ha dimostrato i suoi limiti, per non dire il suo fallimento. Oggi sono gli artigiani che dovrebbero insegnarci a vivere, coloro che attraverso l’esperienza, la conoscenza e la tradizione, attraverso la cultura per usare una sola parola, riescono ad offrire qualcosa di unico. Sappiamo che questo ci costerà fatica ed forse anche qualche errore. Ma ci piace il confronto con la natura più che con i ritrovati della tecnologia agronomica ed enologica e per questo i simboli delle stagioni sono il nostro segno distintivo che a seconda dell’andamento delle stagioni precedenti la vendemmia mettiamo su tutte le etichette dei nostri vini.
Non vogliamo abbandonare la riconoscibilità del vino ma non vogliamo neanche farci guidare dal vino/prodotto/status symbol dato che riconosciamo come vero valore solo il risultato del confronto tra uomo e natura e non tra uomo e ritrovato tecnologico. Vogliamo anche che la riconoscibilità dei nostri vini abbia un riscontro territoriale; siamo nelle Marche sulla riva a nord dell’Esino dove caratteristiche territoriali e climatiche offrono ai nostri vini delle peculiarità che cerchiamo di mantenere e trasmettere a chi li beve.
Lavoriamo in vigna e in cantina seguendo il disciplinare biologico dal 2012. Con l’inizio della stagione 2016, dopo aver seguito un corso con Nicolà Joly e Stefano Bellotti, abbiamo cominciato ad utilizzare anche i preparati Biodinamici.