Tre ettari di moscato di Terracina e due ettari di Bellone: così iniziò nel 1957 la storia dell’Azienda Agricola Giangirolami.
Fondata dal padre Dante con l’impianto del primo vigneto, è stata consolidata nel tempo e trasformata nello stato attuale dal figlio Donato e condotta oggi con l’aiuto delle sue figlieFederica, Laura e Chiara.
L’azienda si estende oggi per circa 80 ettari, di cui 38 sono coltivati a vigneto e il resto a frutteto (kiwi).
Dal 1993 il metodo di coltivazione è quello dell’agricoltura biologica, dunque senza l’ausilio di prodotti chimici di sintesi, sia per i trattamenti che per la concimazione. Il tutto nel rispetto del regolamento europeo e soprattutto dell’ambiente.
Il vigneto si compone di tre corpi, due ricadenti nell’area Doc dei Castelli Romani, uno ricadente nella zona Doc di Cori e tutti sono iscritti all’albo dei vigneti I.G.T. Lazio.
In località Doganella di Ninfa (Cisterna di Latina) si coltivano i vitigni a bacca bianca (Malvasia Puntinata, Grechetto, Sauvignon, Viognier, Chardonnay) e alcuni a bacca rossa (Montepulciano e Nero Buono di Cori).
In località Borgo Montello/Le Ferriere (Latina) dove si trova anche la cantina, sono coltivati i vitigni a bacca rossa (Syrah, Petit Verdot, Merlot, Cabernet Sauvignon)
Il sistema di allevamento è quello a spalliera con potatura tipo Guyot o Cordone Speronato, la densità di impianto è di circa 4000 piante per ettaro.
La cantina è dotata della moderna tecnica. Possiede tutti serbatoi in acciaio inox con lo scambiatore per il controllo della temperatura, vinificatori in acciaio inox con metodo “Bosio” o a cappello sommerso. La pressa: estrae delicatamente (0,7 atm), lavora sottovuoto (vacuum system) e con l’aiuto del gas inerte (azoto) le vinacce non sono mai a contatto con l’aria.
Il sistema del sottovuoto consente la spremitura delle vinacce in maniera particolarmente soffice per ottenere il mosto migliore, mentre l’azoto evita l’ossidazione dello stesso ed agevola l’operatore nel rispetto del regolamento europeo del vino biologico, consentendo di ridurre drasticamente le sostanze antiossidanti (anidride solforosa).