I vigneti di Terenzuola si collocano nel solco di una tradizione antica che risale ai tempi dei Romani. Il recupero di impianti fitti come era buona pratica prima dell’avvento dei trattori, quando in vigna si andava con il mulo o il bue, porta Ivan a piantare 8500 ceppi per ettaro e a triplicare la densità dei filari. Le piante così vicine entrano in competizione fra loro e sono spinte a cercare il nutrimento nella profondità del terreno, diventando sempre più forti e meno bisognose di cure.
La linea Permano con Vermentino, Vermentino Nero e Massaretta abbraccia il tema del passato legandosi fortemente alla tradizione, al territorio e soprattutto alle "vigne vecchie" che affondano le radici nei terrazzamenti ai piedi delle cave di marmo tra Carrara e Massa. Potenza e complessità trovano in questi vini un impareggiabile equilibrio. Per gli stessi motivi al passato guardano anche il Cinque Terre e il Cinque Terre Sciacchetrà, anch'essi eleganti e decisi, frutto di vigne antiche sospese tra cielo e mare.
La Merla della Miniera e il Fosso di Corsano sono i vini del futuro. I vigneti ben allineati all’interno dell’anfiteatro naturale che incornicia la cantina, guardano dall’alto il fiume Magra nella sua discesa verso il mare. Sono due vini che guardano avanti e sfidano il tempo con una capacità evolutiva che solo la loro grande struttura può consentire.